NAUFRAGIO CUTRO: SORVOLI DI UN ELICOTTERO SULLA “SUMMER LOVE” PRIMA DELL’AEREO DI FRONTEX

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Un elicottero di colore bianco con inserti rossi avrebbe sorvolato la “Summer Love” il tardo pomeriggio e la sera del 25 febbraio 2023, prima dell’avvistamento da parte dell’aereo di Frontex.

A comunicarlo, sulla base di nuove informazioni testimoniali, sono i difensori delle famiglie di oltre quaranta passeggeri deceduti e diversi sopravvissuti nel noto naufragio, gli avvocati torinesi Enrico Calabrese, Marco Bona (Bona Oliva & Associati) e Stefano Bertone (Ambrosio & Commodo).

I legali così spiegano l’origine dell’informazione: “nei mesi scorsi abbiamo proceduto ad incontrare direttamente e sentire numerosi sopravvissuti del naufragio. Tre di loro ci hanno raccontato della presenza di un elicottero sorvolante a breve distanza la “Summer Love” ed a quel punto – spiega Calabrese – è stato doveroso raccogliere tale informazione nelle forme procedimentali previste, videoregistrando le deposizioni alla presenza di un interprete di lingua persiana”.

Gli avvocati, i quali per tutelare i loro assistiti non rilasciano dettagli sulla identità dei medesimi, spiegano che le sommarie informazioni testimoniali sono state raccolte nel mese di giugno in diverse località in Europa.

Si tratta di tre persone che erano presenti a bordo, due donne ed un uomo. “Le loro dichiarazioni circa la presenza dell’elicottero intorno al tardo pomeriggio/sera del 25.02.2023 sono avvenute del tutto spontaneamente, quasi per caso, nel senso che ovviamente ignoravamo questo dato fino a quando ci è stato comunicato, mentre domandavamo di raccontarci il loro tragitto verso l’Italia e se avessero udito il rumore di un aeroplano, pensando a quello di Frontex. Le dichiarazioni – precisa Bona – ci sono parse sufficientemente convinte, circostanziate e credibili”.

Per circostanziare meglio le dichiarazioni i difensori hanno sottoposto ai testimoni le fotografie degli elicotteri della Guardia Costiera, bianchi e rossi, e della Guardia di Finanza, grigi e gialli, ricevendo univoca indicazione verso quello della Guardia Costiera italiana. Il che non significa che l’elicottero visto dai tre sopravvissuti appartenesse a tale corpo, ma che si ricordavano di una livrea del tutto simile.

Di particolare interesse – aggiunge l’Avv. Bona – è che quando abbiamo chiesto loro come potessero essere certi che il rumore udito fosse quello di un elicottero e non di un bimotore ad elica come quello di Frontex, ci hanno risposto che come afghani hanno una considerevole esperienza di sorvoli di ogni genere di velivoli anche militari sopra le loro teste, potendo ben distinguere tra elicotteri ed aeroplani”.

I DVD con i video integrali e le trascrizioni delle deposizioni sono da alcuni giorni già a disposizione del PM Dott. Festa.

Tuttavia, vista la rilevanza delle informazioni ricevute – aggiunge Bertone – abbiamo deciso di permettere la visione alla stampa solo di una versione con volti oscurati e voci trasformate, a tutela dell’incolumità dei testimoni”.

La Procura di Crotone ha dunque a disposizione un nuovo importante spunto di indagine.

Nondimeno, come ricorda Calabrese, anche se “in qualità di difensori di famiglie e sopravvissuti non potevamo che compiere questo passo, siamo consapevoli che quanto emerso dovrà sicuramente ricevere conferma in ulteriori spunti e riscontri che gli inquirenti riterranno di compiere, come ad esempio l’acquisizione e consultazione dei registri di volo degli elicotteri della Guardia Costiera”.

Peraltro, una delle persone sentite ha riferito di avere visto delle navi commerciali mentre la “Summer Love” si trovava ormai verso l’Italia. “Non si può escludere – rileva Bona – che questi avvistamenti siano da porsi in connessione con quanto riportato da alcuni quotidiani, ossia che alle ore 04.57 di sabato 25.02.2023 sarebbero stati emanati ben due avvisi per un evento SAR al centro di coordinamento e di soccorso di Roma aventi ad oggetto una barca in distress. Anche questi profili dovranno essere oggetto di scrupolosi approfondimenti”.

Gli avvocati insieme alla Collega greca Silina Pavlakis hanno esperienza nell’assistenza di famiglie siriane, afghane, pakistane, egiziane vittime di sciagure del mare e della disperata immigrazione verso l’Europa.

Hanno seguito e seguono fra gli altri i drammatici casi degli incendi a bordo della nave Norman Atlantic in Adriatico nel 2014 e della nave Euroferry Olympia nuovamente in Adriatico nel 2022, del naufragio della Al Salam Boccaccio 98 nel Mar Rosso nel 2006, del campo profughi di Moria sull’isola di Lesbo in Grecia nel 2019, del rogo mortale per un immigrato di una tenda presso la tendopoli di San Ferdinando nel 2019, dell’incendio della fabbrica tessile di Baldia a Karachi, Pakistan, nel 2012.

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