IL RISARCIMENTO DEI PREGIUDIZI FUTURI NEI SOGGETTI IN ETÀ EVOLUTIVA: SCENARI E DILEMMI GIURIDICI

Il traumatismo del minore necessita di un’analisi complessa ed impegnativa sul piano giuridico, sociale e medico legale: al di là della difficoltà nel determinare, ai fini medico-legali, il momento della stabilizzazione dei postumi o le possibilità di recupero di un danneggiato nei suoi primi anni di vita, il problema principale della determinazione del danno in un soggetto in via di sviluppo è senz’altro quello di dover operare una previsione futura dei pregiudizi patrimoniali e non patrimoniali, missione che può sembrare quasi impossibile.

In particolare, il risarcimento del pregiudizio nel soggetto minore pone numerosi interrogativi nell’operatore del diritto che deve porre particolare attenzione nell’applicare la tutela risarcitoria, prevalentemente concepita per i soggetti adulti, ai danneggiati in età evolutiva, preoccupandosi di non sottostimare le molteplici voci di danno, tanto patrimoniali quanto non patrimoniali. Spetta in primo luogo ai medici legali e agli specialisti il ruolo fondamentale di accertare e descrivere il pregresso e lo stato attuale del danneggiato ma soprattutto di immaginarne il futuro in relazione a tutti i profili dell’esistenza, lavorativi e non, operazione che nel bambino è tutt’altro che agevole; tale punto di partenza offerto dalla medicina legale è fondamentale per il professionista del diritto, che si trova a sua volta a dover immaginare, in chiave giuridica, il futuro della persona lesa.

Il nostro socio Avv. Marco Bona affronta il tema nel suo contributo al testo “Le lesioni traumatiche nel bambino – aspetti clinici e medico legali” pubblicato da Edizioni Minerva Medica nel giugno 2023, scritto che vede la collaborazione armonica di elevate competenze scientifiche, cliniche medico legali e giuridiche. In particolare, in questa pubblicazione l’Avv. Bona si interroga sui principali punti controversi in diritto, occupandosi prevalentemente del concetto di “danno futuro” e del confine con quello che viene definito “danno da perdita di chances”, della riduzione della “capacità lavorativa generica” e dei margini per la personalizzazione del danno non patrimoniale, affrontando infine temi come l’adeguatezza della rendita vitalizia ed analizzando recenti pronunce giurisprudenziali in materia.

 

Gli autori Alessandro Aprato (Responsabile Ortopedia Pediatrica Ospedale Regina Margherita Università degli Studi di Torino), Sergio Bonziglia (Specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni e in Ortopedia e Traumatologia), Andrea De Nicolò (Specialista in Medicina Legale), Alessandro Massè (Professore Ordinario di Ortopedia e Traumatologia Università degli Studi di Torino), Federico Quaranta (Specialista in Medicina Legale), con la collaborazione di Alberto Anglesio (Specialista in Psichiatria), Avv. Marco Bona, Massimo Carpignano (Specialista in Neuropsichiatria Infantile e in Psichiatria) e con la partecipazione di specialisti del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, dell’Ospedale Infantile di Alessandria e dell’Università degli Studi di Torino, attraverso il loro prezioso lavoro offrono un concreto apporto agli indirizzi di studio scientifico e un importante strumento di indagine ed operativo nello specifico settore del risarcimento del danno alla persona umana.

La pubblicazione, con prefazione a cura di Riccardo Zoja (Professore Ordinario di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell’Università degli Studi di Milano), è disponibile sul sito dell’editore a questo link.

Buona lettura!

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