Il Consiglio di Stato, chiamato ad esprimere il parere sulla proposta governativa del gennaio 2024 per la Tabella Unica Nazionale (T.U.N.) recante i valori monetari per la liquidazione dei danni da macroinvalidità di cui all’art. 138 cod. ass., con il provvedimento n. 194/2024 del 20 febbraio 2024 ha formalmente “sospeso” il proprio parere consultivo sullo schema di decreto «in attesa di una adeguata rinnovazione dell’attività di concertazione interministeriale».
In particolare, il CdS ha bocciato lo schema di decreto proposto dal Governo in quanto potenzialmente tale da ridimensionare le liquidazioni dei danni, adducendo che l’obiettivo di garantire il diritto delle vittime ad un pieno risarcimento dei pregiudizi non patrimoniali costituisce direttiva primaria, sicché eventuali questioni di “sostenibilità economica” non possono mai dare luogo ad un generalizzato ed ingiustificato ridimensionamento della tutela delle vittime, che deve sempre ispirarsi ai principi di pienezza, effettività ed adeguatezza. Per il CdS, dunque, la direttiva della “razionalizzazione dei costi” gravanti sul sistema assicurativo è di gran lunga secondaria rispetto all’obiettivo dell’integralità della tutela risarcitoria.
Con il proprio intervento, il Consiglio, riprendendo consolidati approdi della Corte costituzionale, riconduce al centro del sistema risarcitorio il diritto individuale delle vittime a riparazioni integrali calibrate sulle singole persone danneggiate ed in sintonia con gli standard delineati dalla giurisprudenza (le “tabelle milanesi”) quali limiti invalicabili al ribasso.
È sulla base di tali premesse che, dal punto di vista pratico, il Consiglio di Stato nel proprio parere ha auspicato per il futuro un apposito confronto pubblico con i soggetti a vario titolo rappresentativi, sino ad oggi sistematicamente esclusi da commissioni e tavoli ministeriali.
Nel contributo “La bocciatura della T.U.N. 2024: lezione di diritto dal Consiglio di Stato” pubblicato sulla rivista Responsabilità civile e previdenza n. 2 del 2024, pagg. 554-586 l’Avv. Marco Bona, che da anni segue la vicenda della tabellazione legislativa dei danni alla persona, individua ed analizza le criticità della detta proposta di Tabella Unica Nazionale rilevando la condivisibilità del parere del Consiglio di Stato ed aggiungendo ulteriori argomenti.