Online il nuovo contributo MBO LAW REVIEW a cura dell’avv. Marco Bona, dal titolo “Case C-129/19 & Directive 2004/80/CE: a landmark judgment by the court of justice on state compensation for victims of violent intentional crimes”.
Si commenta l’importante sentenza Presidenza del Consiglio dei Ministri contro BV, 16 luglio 2020 (causa C-129/19; ECLI: EU: C: 2020: 566) della Grande Camera della Corte di giustizia dell’Unione Europea intervenuta in relazione all’interpretazione dell’articolo 12 (2) della direttiva 2004/80/CE del Consiglio relativa al risarcimento alle vittime di reati violenti intenzionali. La posizione della Corte è inequivocabile: gli Stati membri devono garantire un risarcimento “equo e adeguato” non solo alle “vittime transfrontaliere”, ma anche alle “vittime residenti”. Inoltre, la Corte ha concluso che l’articolo 12, paragrafo 2, della direttiva deve essere interpretato nel senso che gli importi fissi riconosciuti dallo schema nazionale di indennizzo di tali vittime non possono essere classificate come “eque e appropriate”, se gli indennizzi sono fissati senza tener conto della gravità delle conseguenze del reato commesso e non rappresentano un contributo adeguato alla riparazione dei danni sia pecuniari che non patrimoniali. Di conseguenza – questa una delle novità della pronuncia – gli Stati membri sono tenuti a garantire un risarcimento anche per i danni morali nel contesto della tutela indennitaria, principio dirompente a livello europeo.
Articolo integrale consultabile al seguente link.